Una insegnante, con ogni probabilità di sinistra, che urla come un’ossessa alle forze dell’ordine: “Vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire…” potrebbe assurgere, a pieno titolo, ad emblema della piena idiozia dell’antifascismo militante odierno. Di un antifascismo inutile e archeologico - come diceva Pasolini “di tutto comodo” - che a nulla serve se non a distrarre le masse dai problemi reali che la cd sinistra odierna non è in grado di affrontare, se non altro perché non sa nemmeno riconoscerli ma anzi ne è spesso causa. Un antifascismo che puntando sul nulla, il nulla incontra.
E in questo nulla c’è anche la miseria di una donna che trova finalmente nelle forze dell’ordine il nemico contro cui lottare, non riuscendo a guardarsi dentro e a riconoscerlo in sé. Certo si potrebbe considerare la cosa un problema personale, ma si dà il caso che la persona in questione sia una maestra la quale, in quanto maestra, è chiamata a svolgere un ruolo educativo. Dovrebbe essere un modello di riferimento, capace di educare innanzitutto con l’esempio, ma lei se ne dimentica, sempre in nome di questo antifascismo che a nulla le serve se non a rimuovere le sue responsabilità civiche ed il suo compito formativo.
L’odio le fa anche dimenticare che i poliziotti che ha di fronte non sono certo i suoi nemici, ma uomini nell’adempimento del loro dovere di tutela e salvaguardia dell’ordine sociale, per il quale lavorano duramente ogni giorno, vivendo in trincea per difendere tutti noi. Sempre l’odio le fa dimenticare che le forze dell’ordine - che insulta e offende pesantemente - non sono né fasciste né antifasciste, non rappresentano alcuna parte politica, ma lavorano per il mantenimento di quello Stato di diritto che assicura la salvaguardia e il rispetto dei diritti e di tutte le libertà, inclusa la sua libertà di trovarsi lì, in quel momento, a manifestare contro di loro e purtroppo persino ad insultarli.
Non temiamo dunque per lei e il suo impiego, ma per il modello educativo che dovrebbe rappresentare, per il pessimo servizio che una simile maestra potrebbe rendere in vista della crescita umana e della formazione di tutti i bambini che le venissero affidati. In ultima analisi noi temiamo per il futuro della democrazia, se è vero che democrazia ed educazione vanno da sempre di pari passo. Temiamo per il futuro delle nuove generazioni, se è vero che con l’odio non si educa.
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