Temi dell'Agorà / L'imprenditoriale

Obbligo vaccinale

pubblicato il 30 Maggio 2017

Siamo sempre alle solite.

La confusione regna sovrana sì… ma questa volta si tratta di quello che abbiamo di più caro: i nostri bambini; i nostri figli!!

A mio avviso possiamo accettare ogni sacrificio ed ogni tortura, ma non possiamo accettare azioni o cose che pensiamo possano far male ai nostri bambini.

Considerate dunque queste poche righe come espressione del pensiero di un libero individuo che non vuole intavolare un discorso scientifico (per spiegare l’efficacia dei vaccini e le eventuali controindicazioni tecniche e/o tecnico statistiche) ma adoperare il semplice buon senso (phronesis).

Non voglio passare per un esperto o un ricercatore specializzato (a cui invece spetterebbe una risposta chiara sull’argomento), ma semplicemente come chi si pone delle domande e cerca di individuare le migliori risposte possibili, aspirando innanzitutto a rendere comunicabile ciò che pensa.

Comincio con una piccola osservazione a proposito della medicina, che io preferirei definire medicina statistica. Prendo un campione significativo, faccio delle prove, vedo che i pazienti stanno meglio, e ne deduco che il trattamento funziona.  Questa io la chiamo medicina statistica. Peccato che per farla non ho bisogno di un medico, basta un esperto di numeri e statistiche.

Io invece preferirei dalla medicina un approccio diverso: ho studiato medicina, mi sono specializzato in immunologia, ho fatto ricerca scientifica sull’argomento e conoscendo la chimica e la biologia sono giunto alla conclusione che se percorro questa strada forse troverò la soluzione. Poi faccio dei test e verifico se la mia ricerca scientifica trova conforto pratico e sperimentale.

Ecco perché siamo sempre alle solite.

Perché la miseria umana e quindi gli interessi personali cercano, ottimizzano e sostengono sempre la strada più comoda: riduco le risorse destinate alla ricerca scientifica perché è più difficile, impegna di più, richiede persone capaci, e spingo sempre di più verso la direzione statistica, dove non si ha bisogno di medici né di ricercatori (e soprattutto di medici e di ricercatori capaci).

Perché – in tutti i settori – di persone capaci di fare bene il proprio lavoro ce n’è sempre meno, nessuno sa più fare il proprio lavoro bene, nessuno premia più la qualità, la serietà, l’impegno ed aggiungerei anche l’onestà.

Ecco perché siamo sempre alle solite.

Ritorniamo però al problema originale: porto a vaccinare i miei figli o no?

Bene io rispondo: Sì, io vaccinerei i miei figli, al momento non ho scelta migliore di questa!

Il rischio a cui sottoporrei i miei figli, allo stato delle cose, non vaccinandoli, sarebbe ragionevolmente maggiore di quello a cui andrei incontro se non lo facessi.

Esporrei i miei figli ai rischi di malattie che si pensavano debellate (come la poliomielite, la meningite, la rosolia, il morbillo o addirittura la lebbra) e che oggi sono invece riemerse con maggiore pericolosità di prima, sia perché paradossalmente sempre meno persone si vaccinano e sia perché non siamo più preparati ad affrontarle.

Sì, io vaccinerei i miei figli, non ho altra scelta migliore, ma è questa la cosa giusta?  Veramente giusta da fare?

La questione irrisolta infatti ruota attorno alla bontà ed all’efficacia delle vaccinazioni nel lungo periodo, con forti dubbi addirittura che le stesse vaccinazioni non possano essere causa – o acceleratori – della malattia stessa, o di effetti collaterali ancora più gravi.

Non so chi possa avere questa risposta, né so se questa risposta possa essere possibile; ma di una cosa sono certo: nell’attuale stato di cose nessuno potrà mai trovarla, semplicemente perché nessuno ha interesse a trovarla…

Giungiamo così al meccanismo perverso che guida il nostro presente:  

un giorno uno scienziato di buona volontà, di grande genialità ed onestà, magari Italiano (succede spesso sapete), inventa una nuova molecola che si pensa utile a guarire o a prevenire una certa malattia. Un fondo di investimento o una certa società quotata in borsa ne viene a conoscenza ed investe sullo sviluppo della molecola con l’obiettivo di brevettarla.

La molecola viene poi riconosciuta valida dagli organismi deputati a valutare i test diagnostici, l’azione in borsa sale e gli investitori aumentano gli investimenti per arrivare il più velocemente possibile alla commercializzazione.

Quando si arriva alla commercializzazione già qualcuno ci ha guadagnato e tanti altri a ruota… ci continueranno a guadagnare: gli speculatori hanno guadagnato su un titolo in forte movimento, gli investitori stanno ricevendo i propri lauti dividendi, le borse intascheranno le loro provvigioni, le banche pure, i fondi di private equity a ruota, gli avvocati che hanno steso i contratti faranno i fighi, i commercialisti costituiranno società offshore per nascondere gli utili ecc. ecc.

Nel frattempo tutti ma proprio tutti si saranno dimenticati che in origine c’era una molecola che doveva curarci, doveva curare le persone, grandi piccoli e bambini. La malattia, la sofferenza sarà nel frattempo diventata solo una scusa per mettere in moto l’economia (o peggio ancora un sistema per remunerare il capitale) e noi ci troveremo stritolati in un meccanismo che non comprendiamo più.

Lo scienziato Italiano onesto e diligente sarà nel frattempo morto di crepacuore ed insieme a lui la nostra speranza di un mondo migliore.

Oggi tutto è così, governato ed appiattito dalla finanza, che ha il solo scopo di creare sempre più drogati, drogati da qualcosa che poi darà la possibilità di passare a riscuotere.

E’ questo il vero problema, è questa la questione da risolvere e prima ne prendiamo coscienza, prima possiamo iniziare a fare qualcosa per reagire.

La questione è grave, molto grave; forse irrimediabilmente grave.

Proprio per tale motivo, fino a quando abbiamo ancora la capacità di intendere e di volere…

Facciamo qualcosa e nel frattempo prendiamo appunti, scriviamo sul nostro diario, registriamo le nostre parole, come i malati di Alzheimer che hanno scoperto da poco la propria malattia, perché è forte il rischio, molto forte, di perdere a breve anche la nostra coscienza…

G. Azzinari
tags:
#vaccini #salute

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